intervista a shaq hanubi


Attraverso dei suoni (linguaggio orale ) o grafi (linguaggio scritto), ci arricchiamo di contenuti e viviamo esperienze emotive come antichi incantesimi: sono la forma di magia più palese e più data per scontata della storia dell’umanità, la parole (SHAQ HANUBI).

Questo straordinario artista usa le parole come esca per le emozioni. Attiva cuore e testa e ci mette sotto un beat. E' uno scrittore, un cantante, un artigiano, un rapper, un videomaker ed un esploratore. E noi di CSTAVRECORDS siamo certi che nel futuro di SHAQ HANUBI ci saranno innumerevolti altre maschere a comporre il carnevale di intenzioni che questo gagliardo artista indossa per raccontare questi così pittoreschi tempi moderni.

                                                                                                                                                            

Se tu non fossi un artista hip hop, quale altra forma d’ arte sceglieresti per raccontare le tue storie ?

Mi viene molto difficile immaginarmi diverso da quello che sono adesso proprio perché sono state scelte consapevoli le mie per essere come sono. Ma più che un’artista mi vedo come un artigiano, quindi non un creatore dal nulla, ma un modificatore di materia. E quella delle musiche e parole è una materia che modello. Mi piace comunicare ed il rap si presta bene ma non è l’unica via che perseguo: suono, scrivo poesie e ricerche, mi sto dando alle riprese video ed editing, a volte scarabocchio e chiacchiero con sconosciuti ed amici. Fra queste forse l’arte della chiacchiera davanti ad un hot drink è quella che mi piace di più per raccontare storie.

Chi è il “Gringo” con cui stai duellando  ?

Gringo, secondo uno dei costumi antropologici studiati, è un termine che viene usato in America Latina per definire le persone provenienti dall’America Centrale e del Nord non ispaniche. Come lo intendo io, per metonimia allegorica, è il tipico atteggiamento degli oppressori sugli oppressi, degli sfruttatori sugli sfruttati in virtù di una superiorità i cui criteri di giudizio sono validi solo per la parte che trae vantaggio da questa situazione di sbilancio. Quindi non duello contro un “CHI”, ma contro un “COSA” e questo “COSA” però si manifesta sempre attraverso un “CHI”.

 

Un tuo testo può esistere senza la musica ?

Io scrivo il testo con il beat già semipronto se non addirittura già pronto, quindi ogni mio testo ha in sé la musica da cui nasce. Una volta che poi viene messo al mondo come testo ha una sua autonomia, è vero, ma sarebbe diverso senza la musica. E’ come il rapporto Genitore/figlio: il figlio può esistere senza il genitore, ma nel momento in cui c’è presenza od assenza del genitore, ecco che il figlio diventa una persona diversa e cambia. Ed allo stesso tempo quando esistono contemporaneamente musica e testo si rende vero ciò che è stato teorizzato dalla Psicologia della Gestalt per cui “L'insieme è più della somma delle sue parti”.  Quindi penso che si, possa esistere  ma diversamente. Non so dire se possa nascere senza musica.

Il video di “Gringo” è molto piacevole e spensierato. Ci racconti come è nato ?

Già da ragazzo, con i quaderni i diari, ho sviluppato la sindrome di accumulatore seriale. Questa forma mentis poi si è andata ad applicare a tutte le cose con cui venivo in contatto. Nel tempo, prendendo dimestichezza con il videomaking, ho cominciato a girare con nello zaino lo stabilizzatore ed uno smartphone apposito per le riprese, registrando ogni cosa che mi capitava e catturava la mia attenzione con il pensiero fisso “Prima o poi mi verranno utili”. Il video di Gringo nasce un  po’ da un’esigenza di voler raccontare in immagini quelli che sono stati i passi fatti in questi anni, le persone che li hanno accompagnati ed un po’ nasce da una situazione di prigionia dorata obbligata che mi ha permesso di riprendere in esame il materiale. Ho cercato di sfatare l’immagine canonica del Rapper lupo solitario. Io sono anche il risultato di tutti i sorrisi delle persone a me care incontrate e delle esperienze con loro vissute.

Portaci a spasso nel tempo, nel passato, nell’ istante dell’ ora del giorno in cui ti innamorasti del Hip Hop.

Non so se definirei amore il mio rapporto con l’hip hop. E non perché non ci sia passione tra noi, ma perché sto ancora cercando una definizione di “amore” ed “innamoramento”. Mi ricordo i 2 momenti salienti quando ci siamo incontrati all’inizio delle superiori che hanno dato il via alla nostra relazione stabile (prima erano saltuari i contatti fra di noi). Entrambi nel mio freshman year: il primo durante un’assemblea d’istituto in cui era stata preparata una coreografia dove c’era un intermezzo di breakdance ed al primo “freeze” del ragazzo che ballava rimasi senza parole di stupore; il secondo durante una passeggiata per arrivare al luogo dove si teneva una corsa campestre, quel breaker, con cui nel frattempo avevo stretto conoscenza, mi arrivò alle spalle ed a tradimento mi infilo le cuffie del suo lettore cd nelle orecchie. Feci in tempo a sentire lui che esclamava “Senti questa”, subito dopo fu solo “Vita” dei Colle der Fomento. Il fatto di poter capire le parole, sentire argomenti diversi da quelli proposti sui grandi media di quell’epoca (siamo nei primissimi 2000) che in qual modo potevano rappresentare la rabbia e frustrazione dell’adolescenza, mi lasciò ancora senza parole. Solo occhi sgranati.

Secondo te è l’ amore o l’ opportunismo che regge il mondo ?

Vv sopra. Mi è ancora difficile trovare una definizione di “amore” che mi possa andare bene. I miei studi universitari mi hanno portato a conoscere persone che scrivevano che è “L’amore che move il sole e l’altre stelle” e l’unica cosa che posso dire è che io cerco di vivere in quella convinzione.

Quanto ami le parole ? Parlaci di loro.

Le parole sono ciò che di più al mondo mi incuriosisce. Sono il ponte relazionale che usiamo per viaggiare attraverso le persone, il modo che usiamo per farci conoscere e conoscere ed allo stesso tempo a volte le usiamo per lo scopo opposto: per mentire, per allontanarci, per farci vedere diversi. Ogni parola porta in sé più di quello che il significato della parola stessa vuole farci intendere, una specie di vestito che ci parla del tempo in cui viene usata e delle persone e società che abitavano quel tempo. Se prendiamo ad esempio la parola “Emancipazione” nel significato odierno e cioè una “liberazione da costrizioni e restrizioni tradizionali” ed andiamo a studiarne l’etimo scopriamo che deriva dal lat. “ex manu capere” e cioè “prendere dalla mano” perché nel diritto romano il passaggio di proprietà veniva reso valido solo quando l’oggetto soggetto dello scambio veniva preso dalla mano del primo proprietario e finiva in quella del secondo; motivo per cui nel matrimonio, il novello marito chiede la mano della sposa al padre della stessa e durante la celebrazione la sposa viene consegnata dalla mano del padre a quella del marito.

Attraverso dei suoni (linguaggio orale ) o grafi(linguaggio scritto), ci arricchiamo di contenuti e viviamo esperienze emotive altrimenti impossibile o quantomeno difficilissimo, come antichi incantesimi: sono la forma di magia più palese e più data per scontata della storia dell’umanità, la parole.

Cos’è l’ Hip Hop ?

Mi sono trovato a cercare di spiegarlo nel manuale del progetto europeo “Rapkour” cui ho preso parte in rappresentanza dell’Italia nel 2019/2020 e dal punto di vista storico-culturale si può definire l’hip hop come un movimento culturale. Ma l’Hip Hop non penso possa essere definito oggettivamente, perché contiene infinità di cose ed ognuno ne trae cose diverse. Quindi posso dirvi cosa è stato per me: il sostegno che si mette alla vite, non per dargli una direzione, ma per far sì che possa ampliarsi e guadagnarsi lo spazio vitale che vuole abitare.

Che progetti hai in cantiere ?

La parola progetto forse non è la più adeguata perché significa “lanciare avanti”. Invece le cose che faccio le tengo e mi tengono per mano e ci si tiene compagnia camminando fianco a fianco. Appena si è pronti per far si che ci si possa separare ognuno prende la propria via e diventa indipendente. Da poco ho lasciato andare virtualmente in giro “Anatomia ragionata di uno sciacallo”, album a cui mi è piaciuto molto dedicare tempo, visto che ne ho curato ogni fase, dalla creazione dei testi all’ideazione delle grafiche, creazione dei videoclip (con l’aiuto di Cinzia Scarsi). In più avendo il privilegio di abitare a Bologna, città delle occasioni, se dobbiamo riprendere la metafora edilizia diciamo che più che avere progetti mi aggiro per il cantiere con le braccia aperte abbracciando ciò che la città mi decide di dare.

Ci consigli 5 canzoni che dovremmo ascoltare in questo momento

Ti posso dare 5 canzoni in ordine sparso valide per ogni momento più che per questo :

Frah Quintale - Contento

Vance Joy - Riptide

Alt J - Breezeblocks

Smoke Trees - Disappear

Stromae - Je Cours




                                                                             A cura di  Costantino Salvo Condotti

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